Norberto Bobbio (Torino, 18 ottobre 1909 – Torino, 9 gennaio 2004)
Norberto Bobbio nasce a Torino da Luigi e Rosa Caviglia. Studia al Ginnasio e poi al Liceo Massimo d'Azeglio. Nel 1931 si laurea in Giurisprudenza con una tesi in Filosofia del diritto, seguita da Gioele Solari. Sempre a Torino nel 1933 si laurea in Filosofia con Annibale Pastore. Nel marzo 1934 consegue la libera docenza in Filosofia del diritto, materia di cui ottiene l’incarico d’insegnamento all’Università di Camerino dal 1935 al 1938. Il 15 maggio 1935 viene arrestato per la prima volta a Torino, insieme agli amici del gruppo di Giustizia e Libertà. Nello stesso anno diventa redattore della “Rivista di Filosofia”, ispirata da Piero Martinetti. Alla fine del 1938 si presenta al concorso per una cattedra di Filosofia del diritto ed è dichiarato primo e unico vincitore.
Il 1 gennaio 1939 è chiamato all’Università di Siena e alla fine del 1940 all’Università di Padova. Il 1 gennaio 1942 matura la nomina a professore ordinario. Nell’ottobre 1942 aderisce al Partito d’Azione clandestino, dopo avere partecipato alla formazione del movimento liberalsocialista, nato all’ombra della Scuola Normale Superiore di Pisa e fondato da Guido Calogero e Aldo Capitini. Il 28 aprile 1943 sposa Valeria Cova, dalla loro unione nasceranno i figli Luigi, Andrea e Marco. Il 6 dicembre 1943 è arrestato a Padova per attività clandestina e rimane in carcere agli Scalzi di Verona fino alla fine di febbraio del 1944. Dal 1940 al 1948 insegna a Padova salvo il 1943-1944 che trascorre in gran parte a Torino, impegnato nell’attività politica clandestina come membro del Partito d’Azione, e il 1944-1945 durante il quale tiene il corso di Filosofia del diritto come supplente del maestro Solari. Dopo la Liberazione, dall’aprile del 1945 all’autunno del 1946, collabora regolarmente a “Giustizia e Libertà”, quotidiano torinese del Partito d’Azione diretto da Franco Venturi. Candidato per il Partito d’Azione alle elezioni del 1946 per l’Assemblea costituente nella circoscrizione di Padova, Rovigo, Vicenza e Verona ma non viene eletto. Partecipa all’attività del Centro di studi metodologici, nato a Torino nel ’46 per iniziativa di Ludovico Geymonat e di Nicola Abbagnano con lo scopo di favorire l’incontro tra cultura scientifica e cultura umanistica.
Il 3 marzo 1948 è chiamato all’Università di Torino, titolare di Filosofia del diritto fino al 1972, presso la Facoltà di Giurisprudenza, dove trascorre la metà dei suoi quasi cinquant’anni d’insegnamento. Sempre all’Università di Torino, nel 1962 assume l’incarico, che terrà fino al 1971, d’insegnante di Scienza politica. Nel 1972 si trasferisce nella da poco costituita Facoltà di Scienze Politiche di Torino, titolare della cattedra di Filosofia della politica, e vi insegna fino al 16 maggio 1979, giorno in cui tiene l’ultima lezione universitaria. Il 1° novembre 1984 lascia definitivamente l’Università. E’ stato collaboratore di importanti riviste scientifiche tra cui la Rivista di Filosofia, di cui è stato prima condirettore insieme a Nicola Abbagnano e poi direttore fino al 1984, e Comprendre, la rivista della Société Européenne de Culture, fondata da Umberto Campagnolo nel 1950: Bobbio ha diretto la rivista per alcuni anni dopo il 1976 e, fin dalla fondazione, ha partecipato all’attività della Società, nata con lo scopo di promuovere una “politica della cultura” distinta dalla “politica dei politici”. Socio nazionale dell’Accademia delle Scienze di Torino e dell’Accademia dei Lincei, ha collaborato all’attività di altre istituzioni nazionali e internazionali. Tra le onorificenze si ricordano il Premio Balzan (1994) e il Premio Hegel (2000). Dopo l’esperienza del Partito d’Azione, non ha aderito ad altri partiti. Ha partecipato alla lotta condotta dal movimento di Unità popolare contro la legge elettorale maggioritaria nel 1953 e alla Costituente del Partito socialista unificato nel 1967. Il 18 luglio 1984 il Presidente della Repubblica Sandro Pertini lo ha nominato Senatore a vita. 1 Edita in occasione dell’emissione di un francobollo commemorativo di Norberto Bobbio nel centenario della nascita, in PosteItaliane Filatelia, Roma 16 ottobre 2009.
Le due discipline insegnate da Bobbio nell’università torinese corrispondono ai suoi due principali campi d’indagine e di studio: il diritto e la politica. Le principali opere del filosofo del diritto sono: Studi di teoria generale del diritto (1955), Giusnaturalismo e positivismo giuridico (1965), Studi per una teoria generale del diritto (1970), Dalla struttura alla funzione. Nuovi studi di teoria del diritto (1977). Dei corsi universitari ci si limita a ricordare Teoria della norma giuridica (1957-’58) e Teoria dell’ordinamento giuridico (1959-’60), poi compresi in Teoria generale del diritto (1993). Alla politica Bobbio guarda da più punti di vista, anche se quello prevalente è quello filosofico: sono da prendere in considerazione Stato governo società (1985), concepito come una raccolta dei “primi frammenti di un dizionario politico” e la successiva Teoria generale della politica (1999). Strettamente connesse alla filosofia della politica sono, da un lato la storia del pensiero politico: in questo campo Bobbio è tornato più volte sui grandi scrittori politici moderni e contemporanei (restano un punto di riferimento ineludibile i volumi su Hobbes, Hegel, Marx, Kelsen); dall’altro la scienza della politica: in questo settore si è occupato soprattutto dei maestri italiani del realismo politico Gaetano Mosca e Vilfredo Pareto. Un particolare riguardo egli ha dedicato alla storia della cultura in Italia, a cominciare dall’incontro negli anni della formazione con Carlo Cattaneo. In questo ambito il contributo più importante è il Profilo ideologico del Novecento, che ha avuto più riprese ed edizioni, di cui una in lingua inglese. Rientrano in questo tipo di ricerche i lavori sulla cultura torinese, su autori come Gramsci e Gobetti, nonché i saggi compresi in Dal fascismo alla democrazia (1997) e gli scritti di testimonianza raccolti in Italia civile (1964), Maestri e compagni (1984), La mia Italia (2000). Bobbio ha svolto un ruolo di primo piano come filosofo militante, tornando con continuità e insistenza sui grandi problemi del nostro tempo affrontati in alcune opere importanti: Politica e cultura (1955), Il problema della guerra e le vie della pace (1979), Il futuro della democrazia (1984), L’età dei diritti (1990), Il dubbio e la scelta. Intellettuali e potere nella società contemporanea (1993). Tra i dibattiti di attualità politica di cui è stato uno dei protagonisti sono da ricordare quello “intorno al problema dei diritti di libertà, difesi in polemica contro la tesi della contrapposizione frontale fra liberalismo e comunismo, sostenuta dagli intellettuali militanti del Partito comunista, negli anni Cinquanta” e quello “intorno al tema della teoria dello stato e della democrazia in Marx” negli anni Settanta.
Sin dai primi passi della nostra vita democratica, è stato un osservatore partecipe e attento della vita politica nazionale. Sulle pagine de “La Stampa” di Torino, egli ha svolto commenti periodici dei principali fatti politici nazionali e internazionali a partire dal 1976 per oltre vent’anni. Fin dall’inizio “fedele agli ideali di una sinistra moderata”, ha ribadito le sue posizioni nel fortunato libretto Destra e sinistra (1994), tradotto in una ventina di lingue. Accanto al diritto e alla politica, la sua vena letteraria si è allargata ad altri due generi, quello della riflessione morale, con la raccolta Elogio della mitezza e quello autobiografico con il De senectute (1996) e Autobiografia (1997). Muore a Torino il 9 gennaio 2004.
A cura di Pietro Polito
La donazione della biblioteca Bobbio al Centro Gobetti, annunciata nel 1989, è proseguita negli anni successivi ed è stata ufficializzata nel 1996.
Le principali aree della biblioteca sono la filosofia e le scienze sociali e politiche. Sezioni specifiche sono dedicate alla filosofia del diritto (la più ampia), alla filosofia della politica, alla filosofia della scienza e alla filosofia italiana del Novecento. Le scienze sociali e politiche, a loro volta si suddividono, in sociologia, diritto, politica, quest'ultima distinta in due filoni: scienza della politica e storia del pensiero politico.
La biblioteca comprende un piccolo settore antiquario. I volumi e gli opuscoli già conservati al Centro sono circa 20.000, che corrispondono più o meno ai due terzi dell'intera biblioteca. I materiali che vengono regolarmente trasferiti dalla abitazione del professore ai locali del Centro studi vengono classificati, catalogati e inseriti in SBN e messi a disposizione del pubblico.
Per quanto riguarda l'emeroteca, sono state trasferite 60 testate complete e numerosissime incomplete; il suo nucleo centrale è costituito dalle riviste di filosofia e di storia del pensiero politico, tra le quali la "Rivista di filosofia", la "Rivista di storia della filosofia", la "Rivista internazionale di filosofia del diritto", "Filosofia politica" e "Teoria politica".
1925 - 2004
4362 unità archivistiche (fascicoli) contenute in 430 faldoni per un totale di 52,50 metri linear
(Torino, 18 ottobre 1909 – 9 gennaio 2004) filosofo e scrittore, docente di filosofia del diritto e di filosofia della politica, è considerato uno dei maggiori intellettuali ed una delle personalità culturali più influenti dell'Italia del ventesimo secolo. Dopo aver studiato Filosofia del diritto, a Torino, con Gioele Solari, insegna questa disciplina a Camerino (1935-38), Siena (1938-40), Padova (1940-48), Torino (1948-72) e Filosofia della politica, sempre a Torino, dal 1972 al 1979. Nel 1979 diventa professore emerito dell'Università di Torino. Socio nazionale dell'Accademia dei Lincei, dal 1966 è socio corrispondente della British Academy. Nel luglio del 1984 è nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti tra cui le lauree ad honorem nelle Università di Parigi, di Buenos Aires, di Madrid, di Bologna, di Sassari, di Chambéry. È stato direttore della Rivista di filosofia insieme a Nicola Abbagnano. A partire dagli anni Settanta è stato assiduo collaboratore del quotidiano La Stampa di Torino. Ha ricoperto la carica di presidente del Centro studi Piero Gobetti, che ha contribuito a fondare, dal 1961 al 1993.
Nell’ottobre del 2010 è giunto a conclusione il lavoro di riordino dell’archivio di Norberto Bobbio avviato nel maggio del 2003 da parte del Centro studi Piero Gobetti, in collaborazione con la famiglia Bobbio e la Soprintendenza Archivistica per il Piemonte e la Valle d’Aosta. Il lavoro, coordinato da Pietro Polito, ricercatore presso il Centro e per lungo tempo collaboratore di Bobbio, è stato condotto dalle archiviste Marina Brondino e Enrica Caruso.
L’archivio è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica per il Piemonte e la Valle d’Aosta nel 2005. La schedatura analitica dei fascicoli è stata effettuata informaticamente con il programma Guarini Archivi, versione SQL 2.1.0 - MSDE per il lavoro in rete, distribuito dalla Regione Piemonte e realizzato dal CSI Piemonte.L’archivio è stato condizionato utilizzando materiali non acidi per conservazione.Nell’ottobre del 2010 è giunto a conclusione il lavoro di riordino dell’archivio di Norberto Bobbio avviato nel maggio del 2003 da parte del Centro studi Piero Gobetti, in collaborazione con la famiglia Bobbio e la Soprintendenza Archivistica per il Piemonte e la Valle d’Aosta. Il lavoro, coordinato da Pietro Polito, ricercatore presso il Centro e per lungo tempo collaboratore di Bobbio, è stato condotto dalle archiviste Marina Brondino e Enrica Caruso.
L’archivio è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica per il Piemonte e la Valle d’Aosta nel 2005. La schedatura analitica dei fascicoli è stata effettuata informaticamente con il programma Guarini Archivi, versione SQL 2.1.0 - MSDE per il lavoro in rete, distribuito dalla Regione Piemonte e realizzato dal CSI Piemonte.L’archivio è stato condizionato utilizzando materiali non acidi per conservazione.
L'archivio è costituito prevalentemente da manoscritti, dattiloscritti, lettere, ritagli di giornale e pubblicazioni prodotti e raccolti da Norberto Bobbio nella sua attività di studioso, docente e scrittore. Il ricco epistolario permette di ricostruire la rete di relazioni con intellettuali, politici, studenti e lettori, italiani e stranieri, lungo un arco temporale che ricopre gran parte del ‘900.
Il materiale documentario che oggi costituisce l'archivio Piero Gobetti è stato ordinato mantenendo alcune serie documentarie che erano state individuate da Ada Gobetti: Carteggio Piero - Ada; Rassegna stampa sull'attività della casa ed.; Piero Gobetti editore; Messaggi giunti ad Ada in occasione della morte di Piero e, infine, il Carteggio di Piero Gobetti con personaggi della politica e della cultura (per la maggioranza collaboratori delle sue riviste e autori della casa editrice) che Ada Gobetti aveva conservato in ordine alfabetico per corrispondente.
Nel complesso il criterio di riordino adottato è stato quello della ricostruzione biografica della vita e dell'opera di Piero Gobetti.
Consultabile
Fondo Ada Gobetti (presso il Centro studi Piero Gobetti).
Pietro Polito, Norberto Bobbio tra le sue carte, Nuova Antologia, n. 2239 luglio-settembre 2006, pg. 67-77.
Sala Archivio Bobbio
Norberto Bobbio
Torino
Pietro Polito
|