La biblioteca di Giorgio Bouchard.

Memoria e valorizzazione di una vita per la libertà di coscienza e per una società giusta

Sarei molto più felice se la Resistenza venisse presto considerata come una pagina fondamentale della storia dell’evangelismo italiano, e in particolare della storia valdese, con cui si incrocia per motivi teologici, storici e anche geografici. Come pagina di storia, a mio avviso, la Resistenza ha un’importanza pari a quella degli anni 1848-1870: allora abbiamo partecipato al Risorgimento, anzi vi siamo rinati dopo secoli di emarginazione; nel 1943-45 abbiamo partecipato alla lotta contro l’Italia peggiore, fascista e trasformista, violenta e becera: e in questa lotta siamo di nuovo rinati, e ancora possiamo rinascere.

(Giorgio Bouchard)

La biblioteca di Giorgio Bouchard. Memoria e valorizzazione di una vita per la libertà di coscienza e per una società giusta è un progetto del Centro Gobetti, realizzato con il contributo dell'Otto per Mille - Chiesa Valdese (www.ottopermillevaldese.org).

Il documento che meglio restituisce il contesto storico di riferimento in cui si inserisce il progetto, in termini culturali, è l’articolo Le democrazie del lavoro e la civiltà moderna, che Piero Gobetti pubblicò sulla rivista protestante “Conscientia” il 22 dicembre 1923. Quando la sua prodigiosa giovinezza da tempo ormai era stata presa di mira dal fascismo, nel 1925 Gobetti pubblicò la Rivoluzione protestante di Giuseppe Gangale e il 17 maggio riprese quelle pagine sulla Rivoluzione Liberale, dandogli un titolo molto significativo: Il nostro protestantismo. Per protestantismo Gobetti intende la “rivoluzione morale” del “libero esame” che per lui è:

il mito autentico di un’Italia educata a dignità, il mito di cittadini capaci di sacrificarsi alla vita della nazione perché capaci di governarsi senza dittatori e senza teocrazie.

In una “civiltà” come quella italiana “che si forma alle corti o negli impieghi e che abitua alle astuzie”, agli occhi del giovane antifascista, Lutero e Calvino diventano “gli antesignani della morale del lavoro”, e della “religione dell’autonomia e del sacrificio, dell’iniziativa e del risparmio”.

Questa vena protestante è una delle radici all’origine del Centro studi Piero Gobetti – di cui nel 2021 ricorreva il 60° anniversario della fondazione. Come emerge chiaramente dalle iniziative che il Centro nel corso della sua storia ha dedicato al problema della riforma.  Ne sono un esempio: il convegno di Parigi (febbraio 1996): A. Cabella e O. Mazzoleni (a cura di) Gobetti tra Riforma e rivoluzione Angeli, Milano 1999; e in anni più recenti, il Convegno di Torino del 9 giugno 2017 dedicato a Alberto Cabella, per anni vice-presidente del Centro, i cui atti sono stati pubblicati nel volume Piero Gobetti e la Riforma in Italia (a cura di M. Vicari), Aras edizioni 2018, con la relazione al Convegno di Giorgio Bouchard.

Negli anni del pastorato nella Val di Susa, Giorgio Bouchard ha partecipato attivamente con la chiesa battista di Meana, alla creazione con la moglie Piera Egidi delle “giornate gobettiane”, in collaborazione con il Centro studi Piero Gobetti. Ogni anno, tra la fine di agosto e gli inizi di settembre, si svolge a Meana un incontro sulle figure della tradizione gobettiana: Piero Gobetti, Ada Prospero Marchesini Gobetti, Norberto Bobbio, Bianca Guidetti Serra ecc. Tra i temi trattati: l’eredità della Riforma, anzi gobettianamente la mancata Riforma in Italia, il valore del dissenso, le “risorse dell’eresia”.

La donazione della biblioteca del Pastore Bouchard al Centro Gobetti da parte della signora Piera Egidi Bouchard prosegue, rinnova e dà nuovo impulso a questa tradizione di valori e di idee.


IL PROGETTO

Se la finalità ultima del progetto è di favorire l’accesso al patrimonio culturale contenuto nella biblioteca Bouchard e promuoverne la figura e la riflessione come espressione di dialogo e valore della conoscenza, in termini di obiettivi specifici si propone di:

  1. Rendere fruibile il fondo librario, ad oggi conservato presso l’abitazione di Giorgio Bouchard e Piera Egidi, attraverso il lavoro di catalogazione dei circa 2.400 volumi che lo compongono e di inserimento del fondo sul catalogo nazionale OPAC;
  2. Incentivare la ricerca attraverso l’assegnazione di una borsa di studio della durata di otto mesi a un/a ricercatore/trice under 35;
  3. Avvicinare studiosi, ricercatori e studenti delle superiori al fondo riordinato e catalogato della biblioteca Bouchard attraverso attività di promozione e una iniziativa di presentazione pubblica della nuova biblioteca.

LE AZIONI

Di seguito le principali azioni previste per raggiungere gli obiettivi prefissati:

Azione 1 – Intervento catalografico: rendere fruibile il patrimonio

Per rispondere all’obiettivo di mettere a disposizione dei cittadini il patrimonio culturale della biblioteca Bouchard (altrimenti non consultabile e utilizzabile) il progetto prevede come principale azione l’inventariazione, la catalogazione e la disponibilità al prestito dei volumi e opuscoli donati dalla famiglia al Centro Gobetti. Nella sua interezza l’intervento catalografico, successivamente alla stesura di un primo elenco di consistenza, prevede:

FASE 1 – Trasloco e trasferimento

FASE 2 – Riordino e trattamento fisico

FASE 3 – Disposizione provvisoria sugli scaffali

FASE 4- Suddivisione per materia in base all’argomento

FASE 5 – Censimento, inventariazione, catalogazione

FASE 6 – Etichettatura

FASE 7 – Disposizione definitiva sugli scaffali

La catalogazione sarà eseguita utilizzando il programma informatico Sebina dell’Università di Torino, in modo da dare un respiro nazionale a tutto l’intervento e rendere il catalogo consultabile sia dall’OPAC dell’Università Polo bibliografico della Ricerca (http://unito-opac.cineca.it/SebinaOpac/Opac) sia da SBN Nazionale (www.sbn.it).

Il progetto prevede, in tutte le sue fasi, il coinvolgimento di personale interno ed esterno al Centro studi Piero Gobetti, altamente specializzato e qualificato. Il coordinamento generale del progetto, volto all’individuazione dei criteri e delle metodologie più adatte al trattamento del Fondo, è affidato alla Responsabile della biblioteca del Centro studi Piero Gobetti – che vanta un’esperienza pluriennale nel settore e la qualifica di bibliotecaria – collaudata da uno o due collaboratori esterni soprattutto per le attività di trasloco e messa in quarantena, della spolveratura ed etichettatura.

Azione 2 – Incentivare la ricerca

Incentivare la ricerca sulla figura di Giorgio Bouchard attraverso l’assegnazione di una borsa di studio a un/a ricercatore/trice under 35. Questa attività, volta a ricostruire un profilo intellettuale di Bouchard, porterà alla stesura di un paper e alla diffusione dei risultati della ricerca nel momento pubblico previsto dal progetto;

Azione 3 – Presentazione pubblica della nuova biblioteca: avvicinare studenti, studiosi e ricercatori

Nel dicembre 2023, a conclusione del lavoro di catalogazione del fondo, verrà presentata alla cittadinanza e, in particolare, al target di riferimento del progetto, la biblioteca di Giorgio Bouchard. Durante la giornata di studi sarà presentato il lavoro di ricerca frutto della borsa di studio. Saranno previste relazioni di Piera Egidi Bouchard, del Presidente del Centro studi Piero Gobetti, Marco Revelli, del Direttore, Pietro Polito, del team di bibliotecari che hanno lavorato sul progetto, di studiosi e studiose che potranno restituire la figura dell’intellettuale Bouchard interrogandone la biblioteca.


GIORGIO BOUCHARD

Giorgio Bouchard è nato a San Germano Chisone, da una famiglia operaia valdese molto impegnata nella chiesa. Lo zio paterno, il pastore Gustavo, sarà importante nelle sue scelte di fede; anche il padre, così come il nonno paterno, scalpellino socialista e la mamma, che andò ventenne con la sorella a lavorare come domestica negli Stati Uniti, contribuiranno alla sua formazione politica. Cruciale fu, inoltre, il coinvolgimento da adolescente nelle vicende della Resistenza, molto presente nelle Valli valdesi, e i suoi studi al Collegio valdese di Torre Pellice, in cui avrà come insegnanti Francesco Lo Bue e Jacopo Lombardini, ambedue protagonisti nella Resistenza, il secondo imprigionato e morto a Mauthausen. Impegnato da sempre nella chiesa, Giorgio fa parte del gruppo di giovani che vanno volontari a costruire Agape, il centro ecumenico giovanile per la riconciliazione e la pace, promosso dal pastore Tullio Vinay nel dopoguerra.

Dopo il liceo a Pinerolo, la famiglia si trasferisce a Torino, e Giorgio si iscrive a Lettere, dove i suoi orizzonti si ampliano, con l’incontro di due amici cattolici, Eugenio Corsini e Giorgio Barberi Squarotti, con cui rimarrà sempre in rapporto. Dopo la laurea (cum laude) in Storia del Cristianesimo con Michele Pellegrino, decide di trasferirsi a Roma, alla Facoltà valdese di Teologia, per diventare pastore. Successivamente, completerà gli studi all’Università di Basilea, avendo come docenti maestri del calibro di Barth, Cullman, Jaspers. Dopo la consacrazione (con un precedente servizio a Luserna San Giovanni), sarà pastore a Prali, Biella, Ivrea, Brescia, Napoli e Caivano, Susa e Torino, fino a oltre gli ottant’anni. Moltissimi sono gli incarichi del suo impegno culturale, ecclesiastico e nella società* - tra cui la direzione della rivista “Gioventù evangelica” (1962-1971) - il più rilevante dei quali come membro fondatore del gruppo comunitario “Jacopo Lombardini” di Cinisello Balsamo (Mi) e il lavoro ecumenico tra le chiese protestanti che porterà alla fondazione della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI), di cui sarà anche presidente, dal 1988 al 1994. In precedenza, era stato moderatore della Tavola valdese, dal 1979 al 1986, nella cui carica aveva firmato, il 21 febbraio 1984, l’Intesa con lo Stato italiano, in attuazione dell’articolo 8 della Costituzione. Negli anni del pastorato nella Val di Susa, collaborerà attivamente con la chiesa battista di Meana, creando con la moglie Piera le “giornate gobettiane” in collaborazione con il Centro studi Piero Gobetti, e raccogliendo poi molte delle sue conferenze svolte in quelle occasioni e dedicate ad amici e a membri della chiesa di Meana, nel libro Evangelici nella tormenta. Nell’ultimo Congresso dell’Associaziome,  fu nominato Presidente onorario dell’Anpi provinciale, insieme a Diego Novelli. Predicatore, conferenziere, saggista, coinvolto sempre nei problemi politici e culturali, fu “una figura forte e autorevole non soltanto nel mondo evangelico. Per alcune generazioni anche una figura carismatica.”

La sua vita è narrata con vivacità e ricchezza di particolari in alcuni libri-intervista scritti dalla moglie Piera Egidi Bouchard.


Giornata di studi
1 dicembre | Ore 16-19
Polo del 900 – Sala Didattica
Via del Carmine 14, TO
Giorgio Bouchard: una fede vissuta tra etica e politica
 
Apertura dei lavori
Piera Egidi Bouchard
 
Introduzione
Valdo Spini, L'insegnamento di Giorgio Bouchard 
 
Interventi
Elena Bein Ricco, Un impegno vocazionale nella storia tra ragione e passione 
Paolo Naso, Le "lezioni americane" 
Presentazione della ricerca di Luca Zanotta su Giorgio Bouchard sostenuta con il contributo dell’Otto per Mille della Chiesa valdese
 
Conclusioni
Pietro Polito, Giorgio Bouchard e il Centro studi Piero Gobetti 
---
L'incontro sarà trasmesso in diretta sul canale YouTube del Centro studi Piero Gobetti

Il progetto è realizzato con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese:

Centro studi Piero Gobetti

Via Antonio Fabro, 6
10122 Torino
c.f 80085610014
 
Tel. +39 011 531429
Mail. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Pec. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Iscriviti alla Newsletter

Inserisci la tua mail e sarai sempre
aggiornato sulle nostre attività!