Intervista a Giulia Agnolin

Abbiamo intervistato Giulia Agnolin, vincitrice della Borsa di studio del progetto Non un archivio di meno, sul tema Bianca Guidetti Serra e i diritti civili.
Giulia ha iniziato l'attività di ricerca e studio delle carte e ci ha raccontato come si è avvicinata alla figura di Bianca, come sta procedendo la ricerca e cosa ha iniziato a scoprire dai suoi documenti.

Su quale tematica ti concentrerai maggiormente nell’analisi dei materiali di Bianca Guidetti Serra?

La ricerca che sto conducendo consiste principalmente in un’indagine sulle diverse manifestazioni dell’impegno di Bianca Guidetti Serra nella battaglia per la conquista di una compiuta emancipazione femminile, da intendersi, come lei stessa precisa in numerose occasioni, come questione riguardante l’intera società e non le sole donne.

Dall’analisi dei documenti conservati nel suo archivio personale, è possibile ripercorrere le tappe cruciali della lunga e tuttora non conclusa lotta per la piena uguaglianza tra uomo e donna dalla Resistenza fino alla fine del Novecento, e ciò attraverso il punto di vista privilegiato di una figura che di questa lotta è sempre stata attenta testimone e attiva protagonista.

Filo conduttore sotteso alla ricerca, il cui criterio di esposizione sarà quello cronologico, è la costante adesione di Bianca Guidetti Serra a diverse forme di associazionismo femminile, prima fra tutte, l’Udi (Unione Donne Italiane).

Inoltre, in base ai documenti reperiti nel corso della ricerca nel suo archivio personale, l’indagine si focalizzerà maggiormente su alcuni aspetti: tra questi, rientrano sicuramente l’adesione di Bianca ai Gruppi di difesa della donna e per l’assistenza ai combattenti della libertà durante la Resistenza e l’impegno nei confronti delle detenute sia in occasione dell'incendio del 3 giugno 1989, che in altri contesti.

Quale sarà il titolo della tua ricerca?

Probabilmente “Bianca Guidetti Serra: l’impegno con le donne e per le donne”.

Perché e come ti sei avvicinata alla figura di Bianca? Cosa ti ha affascinato?

Ho “conosciuto” Bianca Guidetti Serra al quarto anno di università, in occasione della proiezione di un documentario sulla sua vita. Il documentario ripercorreva la sua esperienza alternando racconti di una voce fuori campo a spezzoni di intervista. Sono rimasta positivamente colpita dal contrasto tra la sua strenua tenacia nel portare avanti battaglie di democrazia, uguaglianza e civiltà, e la sua mitezza, serenità e “giovanile” freschezza (nel documentario aveva già più di 80 anni!) nel raccontare di queste battaglie.

Successivamente, ho avuto modo di approfondire alcuni aspetti della sua attività scrivendo la tesi di laurea su di lei, e in particolare concentrandomi sul suo contributo all’attuazione della riforma penitenziaria del ’75 nell’ambito della Sottocommissione consiliare carceri del Comune di Torino.

In quell’occasione, come anche nel lavoro che sto svolgendo ora, ritrovo nei suoi scritti la sintesi di un sapiente bilanciamento tra lucida razionalità, concretezza, senso di umanità e chiarezza espressiva. Da questo punto di vista, si può dire che questa ricerca stia rappresentando per me una grande fonte di ispirazione. 

Centro studi Piero Gobetti

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