La luce della cultura

di Giulia Menegatti


Nel ripercorrere questi tanti mesi, che a percepirli sembrano anni, sento risuonare dentro di me queste tue parole “Vivere in modo vigile. Informandoci, stando attenti a noi stessi e agli altri, rispettando le regole più elementari della convivenza civile, avendo cura dell'ambiente che è la nostra casa, impegnandoci perché la somma delle nostre paure non sia un ritorno a come eravamo”.

Ecco, penso che in questo momento di disorientamento, dolore, affaticamento e incertezze la cultura, quella di cui ci occupiamo con così tanta passione e impegno, possa essere un piccolo faro nella notte pandemica. Una luce che ci permette di continuare a rispettare le regole della convivenza tra esseri umani, nutrendo mente, anima e riverberando tutto questo nel corpo.

Già durante il primo lockdown mi sono sentita grata all’arte e alla cultura. Le ho sentite amiche impalpabili e presenti, un supporto nei momenti maggiori di sconforto.

Ho letto e riletto alcune poesie e alcuni brani scritti che parlavano di silenzio e della potenza dell’ascoltare i nostri pensieri.

Ho pensato al teatro, a come tenerlo vivo senza poterlo frequentare dal vivo, senza poter immaginare una sala piena di sguardi.

Ho ascoltato musica e podcast, stimolando curiosità e voglia di scoprire nuove cose.

Ho osservato la bellezza naturale della natura, pensando all'arte visiva e facendomi contaminare da quadri, illustrazioni, fotografie.

Ho ballato, muovendo il corpo nello spazio.

Tutte queste piccole pratiche mi hanno accompagnata da marzo 2020 ad oggi, insieme alle potenti riflessioni condivise con collegh* e amic* su quanto stiamo vivendo e su quanto è importante nutrirsi di bellezza e senso, per poter essere persone in grado di affrontare in modo costruttivo qualcosa di sconosciuto e limitante come il tempo che stiamo abitando.

Il mio vivere in modo vigile passa da qui, dall’arte e dalla cultura, strumenti potenti per attraversare il mondo e spazi di conforto dove riposarci nei momenti di paura.

Centro studi Piero Gobetti

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