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Quarant'anni fa il Sessantotto - Glossario D-H |
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de Gaulle, Charles | (Lille, 22 novembre 1890 – Colombey-les-Deux-Églises, 9 novembre 1970). Militare, uomo politico e capo di Stato francese. Cresciuto in un ambiente cattolico e nazionalista, si arruolò giovanissimo nell'esercito, prese parte alla Grande Guerra e scontò oltre due anni di prigionia militare in Baviera. Promosso generale poco dopo lo scoppio del secondo conflitto mondiale, entrò a far parte dell'ultimo governo della Terza Repubblica in qualità di Sottosegretario alla difesa nazionale. Contrario all'armistizio con la Germania, rifiutò di aderire al governo del maresciallo Pétain e il 15 giugno 1940 lasciò la Francia, rifugiandosi in Gran Bretagna (per questa ragione venne condannato a morte in contumacia). |
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Dubcek, Alexander (1) | (Uhrovec, 27 novembre 1921 – Praga, 7 novembre 1992), uomo politico cecoslovacco. Originario della Slovacchia, passò gran parte dell'infanzia e l'adolescenza in Unione Sovietica, con la famiglia. Rientrato in patria nel 1939, lavorò come operaio e aderì al movimento comunista clandestino, prendendo parte alla resistenza contro il nazismo. Nel 1951 fu eletto deputato e nel 1963 divenne segretario del Partito comunista slovacco, che con i partiti della Boemia e della Moravia formava il Partito comunista cecoslovacco. Fautore di un rinnovamento dall'interno della società socialista, in senso democratico, e di una maggiore autonomia dall'Unione Sovietica, entrò ben presto in contrasto con le componenti conservatrici e filosovietiche del partito, e divenne il principale punto di riferimento dei riformatori, i cui obiettivi di fondo consistevano per un verso nella sostanziale separazione tra partito e istituzioni dello Stato, e per l'altro in una riforma dell'economia basata sui principi dell'autogestione e su una parziale apertura al mercato. |
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Dubcek, Alexander (2) | Dopo l'invasione della Cecoslovacchia da parte delle truppe del Patto di Varsavia, divenne uno dei principali obiettivi della “normalizzazione” imposta dai sovietici. Privato progressivamente di ogni incarico, nel 1970 venne espulso dal partito comunista (con lui furono allontanate circa 500.000 persone), quindi si trasferì a Bratislava e trovò impiego come fabbro nelle officine forestali. Negli anni seguenti, pur tentando di far sentire la propria voce attraverso lettere ai giornali , rimase sostanzialmente isolato. Tornò ad avere un ruolo pubblico solo dopo l'elezione di Michail Gorbacev alla segreteria del Partito comunista dell'Unione Sovietica, nel 1985. Nel 1988 indirizzò a «l'Unità», quotidiano del Partito comunista italiano, una storica lettera nella quale chiedeva gli fosse restituito l'onore politico. L'anno seguente fu tra i protagonisti del crollo del regime comunista cecoslovacco e si parlò di lui per la presidenza della Repubblica, poi andata invece allo scrittore Vaclav Havel. Divenne invece presidente del parlamento federale e nel periodo successivo si oppose – anche come dirigente del neonato Partito socialdemocratico – sia alla legge sulle “epurazioni” indiscriminate, sia ai progetti di divisione della federazione cecoslovacca che portarono nel 1993 alla formazione di due Stati distinti: la Repubblica Ceca e la Slovacchia. |
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Dutschke, Alfred Willi Rudi |
(Schönefeld bei Luckenwalde, 7 marzo 1940 – Aarhus, Danimarca, 24 dicembre 1979). Leader della SDS e del movimento studentesco. Originario della Germania Orientale, aveva iniziato il proprio impegno politico nella Chiesa Evangelica. Per il suo rifiuto di prestare il servizio militare gli era stato negato l'accesso all'università. Riparato a Berlino Ovest, si era iscritto alla facoltà di sociologia e aveva aderito a un piccolo gruppo politico (Sovversive Aktion), che nel 1965 era confluito nella SDS. Negli anni Settanta contribuì a fondare il movimento dei Verdi. |
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FLN |
Fronte nazionale di liberazione del Vietnam, 1960-1976. Organizzazione politica unitaria, creata nel Vietnam del sud nel dicembre del 1960 per dirigere la lotta armata al regime di Ngo Dinh Diem . Promossa dai comunisti, era composta anche da religiosi e intellettuali. Diresse la guerriglia contro le forze sudvietnamite e statunitensi. Dopo la vittoria del 1975 ( guerra del Vietnam ), venne assorbita dal Fronte patriottico (1976).
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Hippies | Termine con il quale venivano indicati gli appertenenti alle comunità giovanili, che si erano formate negli Stati Uniti nella seconda metà degli anni Sessanta. Il fenomeno aveva avuto inizio in California, soprattutto a San Francisco, dai tentativi di alcuni gruppi (in genere giovani bianchi delle classi medie) di praticare uno stile di vita alternativo a quella della società adulta e basato sul rifiuto del denaro e della proprietà privata, sulla libertà sessuale e sull'uso di droghe, in qualche caso sul ritorno alla natura e su elementi di spiritualità orientale. Tuttavia, dopo la cosiddetta “summer of love” del 1967 (una sorta di happening collettivo, a San Francisco, al quale parteciparono più di 100.000 persone), gli stessi promotori presero atto del rischio che il tutto si trasformasse in nient'altro che una moda, e dichiararono ufficialmente chiusa l'esperienza. Nel periodo successivo, a partire dal 1968, una parte degli hippies aderì a gruppi militanti radicali, ma da allora il termine è rimasto in uso per indicare, genericamente, un certo tipo di cultura giovanile di massa. |
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